Il welfare in busta paga nel lavoro dipendente
All’interno della busta paga mensile è possibile individuare gli aspetti relativi al welfare aziendale.

Il welfare nella busta paga del dipendente può essere individuato in voci specifiche.
Esploriamo alcune delle possibilità attraverso cui i benefit possono essere veicolati per riconoscere delle applicazioni pratiche.
Welfare in busta paga
Le norme che definiscono il welfare aziendale in busta paga si trovano negli articoli 51 e 100 del TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi). Tali norme definiscono quali sono i redditi da lavoro dipendente e a quale tassazione rispondono.
Il welfare aziendale erogato con lo stipendio mensile rappresenta uno strumento vantaggioso sia per l’azienda, che ottimizza il suo cuneo fiscale, e contribuisce a sviluppare il capitale umano e ad accrescere il senso di appartenenza del personale agevolandone lo sviluppo, armonizzando la vita lavorativa e quella privata degli stessi attraverso iniziative finalizzate al benessere, incentivandoli quindi a migliorare le loro performance divenendone altresì fulcro di successo e delle strategie aziendali; sia per i dipendenti che sono motivati a svolgere al meglio il proprio lavoro e allo stesso tempo a beneficiare anche loro della dello strumento detassato.
Il dipendente, quindi, può individuare i servizi di welfare aziendale nella sua busta paga tra le voci figurative che non concorrono al calcolo della retribuzione netta. Questi, infatti, mettono a disposizione del dipendente dei servizi aggiuntivi rispetto allo stipendio e possono essere completamente detassati fino a una determinata soglia di importo. Naturalmente va detto che bisogna distinguere i fringe benefit, che sono limitati agli importi consentiti per legge dai piani welfare aziendali che hanno il limite stabilito, dal piano welfare aziendale e da accordi sindacali.
Tra le voci relative i fringe benefit o al welfare aziendale in busta paga è possibile trovare ad esempio buoni pasto, buoni carburante, previdenza complementare, telefono aziendale, rimborsi spesa e buoni spesa.
A questi si aggiungono altri benefit che prevedono il rimborso delle spese sostenute dal lavoratore e/o dai suoi familiari, tra i quali i rimborsi per gli abbonamenti dei mezzi di trasporto pubblici, per le spese relative all’istruzione dei figli dall’asilo nido all’università, per le spese assistenziali dedicate a familiari anziani e non autosufficienti, tutti esenti da tasse e contributi.
Welfare in busta paga e premi di risultato
Con le leggi di stabilità del 2016, 2017 e 2018 è stata introdotta la possibilità di convertire i premi di risultato in benefit per i dipendenti. Anche il cosiddetto premio di risultato, con il quale l’azienda riconosce ai dipendenti di aver raggiunto un obiettivo rilevante, può rientrare tra i benefit indicati in busta paga.
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