Bonus Benzina 2023: cosa cambia per aziende e dipendenti

Nuove disposizioni per il bonus carburante

Nel 2022 i lavoratori dipendenti hanno potuto usufruire del cosiddetto “Bonus Benzina”. Nel 2023 tale agevolazione è stata prorogata, ma con un’importante novità.

Cos’è il Bonus Benzina

Il bonus Benzina, è un titolo di legittimazione destinato all’acquisto di carburante che il datore di lavoro può assegnare ai propri dipendenti, nel limite di 200 euro annui per beneficiario. Tale agevolazione è nota anche come Bonus Carburante, in quanto può essere utilizzata non solo per il rifornimento di benzina, ma anche di gasolio, GPL e metano, nonché per la ricarica di veicoli elettrici.

Come funziona il Bonus Benzina

L’azienda datrice di lavoro può concedere i buoni benzina ai suoi dipendenti senza  obbligo di specifica menzione all’interno del contratto di lavoro.

Il Bonus Carburante è

  • esentasse, ciò vuol dire che non costituisce reddito per il lavoratore dipendente;
  • totalmente deducibile dal reddito d’impresa;
  • cumulabile con altri generi di fringe benefit, come, ad esempio il “bonus bollette”;
  • erogabile con finalità retributive in sostituzione dei premi di risultato.

I  ‘bonus benzina’ sono contributi distinti da altri generi di fringe benefit, come, ad esempio, il ‘bonus spesa’, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni di prima necessità, viaggi, svago, ma anche per il carburante. Le due agevolazioni, dunque, sono cumulabili, seppur distinte per importanti differenze dal punto di vista fiscale.

Bonus Benzina: dal 2023 novità importanti

Il cosiddetto “Decreto Carburanti” dell’ 8 marzo 2023 ha apportato un’importante modifica al trattamento fiscale legato a queste agevolazioni.

Il bonus carburante 2023 resta totalmente deducibile dal reddito d’impresa, non concorre alla formazione del reddito del lavoratore ma, da quest’anno, è assoggettato interamente a contribuzione. Restano immutate le modalità di erogazione dei buoni, i quali possono essere corrisposti senza accordi definiti nel contratto lavorativo.

Rientrano nel regime di esenzione fiscale i buoni carburante assegnati nell’anno 2023. Ciò significa che ciò che rileva è il momento dell’assegnazione dei buoni ai dipendenti, e non il momento della loro utilizzazione che potrà avvenire anche successivamente al periodo d’imposta di riferimento.

Pro e contro del Bonus Carburante 2023

Oltre a ottenere un buono di 200 euro da impiegare per il rifornimento del proprio veicolo, con qualsiasi genere di carburante, anche con il Bonus Benzina 2023 il dipendente ottiene l’esenzione dal reddito da lavoro dipendente pari al valore del buono benzina concesso. Ciò significa che, entro la soglia di 200 euro, il lavoratore non subisce il prelievo della tassazione IRPEF. Qualora invece il valore dei buoni carburante erogati al lavoratore nel 2023 sarà superiore a 200 euro, il bonus concorre interamente a formare il reddito e sarà assoggettato a tassazione ordinaria.

Dal punto di vista del datore di lavoro, i costi sostenuti dall’azienda per l’erogazione dei buoni carburante, saranno interamente deducibili ai fini IRES o IRPEF.

Pertanto, possiamo definire l’erogazione di ‘bonus carburante’ un ottimo modo per accrescere il welfare aziendale, agevolando il dipendente anche per esigenze di spostamento al di fuori della vita d’ufficio.

Come già accennato, il bonus non è esente dai contributi, ovvero concorre alla formazione della base imponibile previdenziale del dipendente beneficiario. Ne consegue che i contributi dovranno essere versati per la quota a carico del dipendente e dell’azienda.

Il beneficio economico effettivo per i dipendenti diventa, così, di 182 euro (sottraendo 18 euro di trattenute contributive), mentre il costo per l’azienda sale a 260 euro (sottraendo 60 euro di contributi).

Il Bonus Carburante 2023 resta un’ottima opportunità per le aziende che vogliono creare un clima appagante nella propria squadra di lavoro.
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