Art. 51 TUIR e welfare aziendale: tutti i dettagli di cui hai bisogno

Conoscere la normativa e approfondire il Testo Unico delle Imposte sui Redditi è fondamentale

L'Art 51 TUIR Welfare è il Testo Unico delle Imposte sui Redditi

Qual è la principale normativa che regola il welfare aziendale? E cosa sancisce?

Puoi trovare tutte le risposte che cerchi in materia di welfare nell’art. 51 del TUIR

Vediamo insieme cosa prevede!

Che cos’è il TUIR?

Il TUIR o Testo Unico delle Imposte sui Redditi è il testo che regolamenta la disciplina sulla tassazione dei redditi di ogni tipologia di contribuente, persona fisica e società. 

Il TUIR è stato introdotto in Italia nel 1986 e rappresenta ancora oggi la principale fonte normativa di riferimento per il welfare aziendale.

Normativa in materia di welfare: art. 51 TUIR

L’art. 51 del TUIR disciplina la determinazione del reddito di lavoro dipendente, fornendo una chiara definizione di reddito del lavoro dipendente e individuando l’ampia gamma di beni e servizi che non concorrono alla formazione del reddito, con evidenti implicazioni in materia di welfare aziendale. 

Tra i principali servizi elencati nell’art. 51 TUIR che non concorrono alla formazione del reddito troviamo: contributi previdenziali versati sia dal datore di lavoro sia dal dipendente, buoni acquisto e rimborso delle spese sostenute per l’istruzione dei figli o per l’assistenza a familiari anziani. 

Tutti i servizi che non concorrono alla formazione del reddito dipendente sono deducibili dal reddito d’impresa, comportando così vantaggi fiscali sia per l’azienda sia per il lavoratore. 

Modalità di erogazione dei servizi di welfare: art. 51 comma 3 e comma 3-bis

Nell’art. 51 del TUIR, comma 3 e comma 3-bis, sono anche definite la determinazione del valore normale e le modalità di erogazione dei beni ceduti e dei servizi prestati. 

In particolare, l’art. 51 comma 3-bis sancisce che “ai fini dell’applicazione dei commi 2 e 3, l’erogazione di beni, prestazioni, opere e servizi da parte del datore di lavoro può avvenire mediante documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, riportanti un valore nominale”. 

In sostanza, quando si parla di documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, si fa riferimento ai voucher erogabili dall’azienda.

È possibile usufruire dei voucher aziendali per ottenere fringe benefit, ad esempio per l’acquisto di generi alimentari, tenendo conto però della soglia da rispettare di 258,23 euro per dipendente (3000 euro per dipendenti con figli a carico per il 2023). 

Qualora venisse superata questa soglia, l’intera somma sarebbe oggetto di tassazione ordinaria. 

Per quanto riguarda i flexible benefit, il voucher rappresenta un’opportunità per i dipendenti di accedere ad una serie di servizi tramite strutture convenzionate. Questi servizi includono viaggi, abbonamenti in palestra e tanto altro. Il tetto massimo, in questo caso, è rappresentato dal credito welfare disponibile. Scopri subito le potenzialità della MySarma Welfare Card per erogare e spendere il credito welfare aziendale 100% deducibile.

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